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Disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale per il "Piano socio-sanitario regionale per il triennio 2012-2014"

 

Proposta di Piano Socio-Sanitario regionale 2012-2014E' scaricabile da questa pagina il disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale contenente il "Piano socio-sanitario regionale per il triennio 2012-2014".


Il provvedimento è stato adottato dalla Giunta regionale nella seduta di martedì 26 luglio 2011 e proseguirà ora il suo iter in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva.

Il documento, composto da 104 pagine, è stato presentato dal presidente Luca Zaia e dall’assessore alla sanità Luca Coletto nel corso del consueto punto stampa seguito alla seduta dell’esecutivo.

“Dopo ben 16 anni – ha tenuto a sottolineare Zaia – la Regione del Veneto ha definito un nuovo piano sociosanitario: un risultato ottenuto ancora una volta grazie ad un consistente gioco di squadra, che ha coinvolto la Giunta al completo, e tutta la squadra dei nostri tecnici. Ringrazio l’assessore Coletto, che in questo anno ha lavorato in silenzio con grande tenacia tenendo decine e decine di riunioni e incontrando centinaia di stakeholders, l’assessore al sociale Sernagiotto, il segretario regionale alla sanità e sociale Domenico Mantoan e tutto il suo gruppo di tecnici che hanno costruito passo dopo passo quello che è il più grande documento di programmazione che una Regione possa varare”. “Si usa dire che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce – ha proseguito Zaia – ebbene, questa è la foresta che cresce, ed è cresciuta bene ed in fretta”. “Un piano – ha aggiunto il presidente – che contiene elementi unici per aprire un ciclo virtuoso nella sanità veneta, e che, tra i molti aspetti trattati, individua anche le gerarchie per la rete ospedaliera e introduce i costi standard, elemento fondamentale del federalismo in sanità, nei meccanismi di finanziamento. Il passaggio più complesso della riforma – ha detto ancora Zaia - era questo.

Ora, entro l’autunno, a cascata definiremo le schede specifiche, che indicheranno in concreto la nuova organizzazione della rete ospedaliera. E’ come se avessimo un nuovo codice della strada – ha detto usando una similitudine – ed ora passeremo a mettere giù i segnali”. Coletto, da parte sua, ha posto l’attenzione sul “grande lavoro di definizione, confronto e condivisione portato avanti in questo anno di lavoro. Ora la palla passa al Consiglio, al quale però ritengo abbiamo affidato un testo equilibrato ed estremamente ponderato, la cui stella polare è l’interesse del cittadino ad essere curato al meglio”. L’assessore ha quindi posto l’accento su alcuni aspetti qualificanti della nuova programmazione sanitaria, “tutti mirati – ha sottolineato – a migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini, a rendere la nostra organizzazione più rispondente alle mutate esigenze di salute ed assistenza della popolazione, più efficiente, meno costosa andando ad incidere laddove ci possano ancora essere sacche di utilizzo inappropriato dei finanziamenti”.

In premessa, il piano conferma l’impostazione a forte integrazione tra sanitario e sociale che da anni costituisce il “modello veneto”, studiato da più parti in Italia ed all’estero.

Per quanto riguarda le Ullss, la dimensione ottimale individuata è quella di 200-300 mila abitanti, fatte salve le peculiarità delle zone montane; “su questo punto in particolare – ha precisato Coletto – non intendiamo però sollevare il Consiglio dalle proprie prerogative: abbiamo solo evidenziato dati, già emersi dal libro bianco redatto negli scorsi mesi, che riteniamo importante valutare”.

Per quanto riguarda la rete ospedaliera, il Piano prevede una “dorsale” di ospedali “principali”, collocati nei sette capoluoghi di provincia; una rete di altri ospedali, che Coletto ha definito “nodi della rete”, tarati per un bacino di circa 200.000 abitanti; le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona come strutture di riferimento nazionale. Particolare importanza operativa avranno le reti cliniche (rete oncologica, rete infarto, rete neurologica, rete di urgenza-emergenza Suem 118) composte da ospedali collegati tra loro con il modello “hub & spoke” oltre le dimensioni delle rispettive Ullss.

Grande rafforzamento è previsto per la medicina territoriale, per avvicinare la sanità al cittadino ed al territorio di residenza. Vi si prevedono strutture di ricovero, come ospedali di comunità, unità riabilitative territoriali e poliambulatori territoriali. Novità e migliorie anche per la medicina di base, che si prevede di riorganizzare in medicine di gruppo integrate con presenza del medico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per dare al cittadino una prima risposta alle sue necessità anche a bassa intensità vicino a casa.

Particolare attenzione viene posta ai malati terminali, con la realizzazione di una struttura di cure palliative in ogni Ullss.

Forte impulso verrà dato all’informatizzazione: entro il 2012 tutti i cittadini potranno ricevere sul pc di casa i propri referti e verrà realizzato il fascicolo socio sanitario digitale.

Forte attenzione anche al personale, medico ed infermieristico, per il quale è prevista una valorizzazione sia di tipo organizzativo che professionale.

Un capitolo è dedicato al rapporto con le Università: si punterà ad un modello che realizzi l’inscindibilità delle funzioni di didattica, ricerca ed assistenza, anche con il coinvolgimento delle strutture ospedaliere regionali e della formazione specialistica regionale.

Valorizzazione è anche prevista per i centri servizi, mentre sul fronte della prevenzione si punterà ad un potenziamento delle attività di promozione della salute e degli stili di vita salutari con lo sviluppo di un modello di rete dei dipartimenti specifici.

 

Scarica il disegno di legge  (pdf 1,65 MB)